Come riportato da Milano Finanza, "Si conclude con otto condanne e un’assoluzione il primo atto del processo per il crac di Bio-On, l’unicorno italiano della bioplastica – arrivato
a valere 1,3 miliardi di euro in borsa – crollato nel 2019 dopo
l’attacco del fondo attivista Quintessential. Il Tribunale di Bologna ha
condannato in primo grado i fondatori Marco Astorri e Guido Cicognani a
cinque anni e due mesi ciascuno (la procura aveva chiesto per entrambi
10 anni), oltre all’impossibilità di esercitare attività imprenditoriali
per cinque anni. (...) Oltre ad Astorri e Cicognani, il collegio del Tribunale – presieduto dal
giudice Domenico Pasquariello – ha condannato altre sei persone: Vittorio Folla, ex direttore generale di Bio-On, a quattro anni e quattro mesi; Gianfranco Copodoglio, ex presidente del collegio sindacale, a tre anni e otto mesi; Gianni Bendandi, revisore, a tre anni e sei mesi; Gianni Lorenzoni, consigliere, a quattro anni; Vittorio Agostini e Giuseppe Magni, ex componenti del collegio sindacale, a tre anni e sei mesi. Assolto Pasquale Buonpensiere, ex direttore finanziario, «per non aver commesso il fatto». Un decimo imputato, il revisore dei conti di Ernst and Young Alberto Rosa,
aveva già patteggiato una pena di un anno e sei mesi in udienza
preliminare. La società Bio-On spa, inoltre, è stata condannata al
pagamento di 258 mila euro per responsabilità
amministrativa."
Di seguito il comunicato diffuso alla stampa dallo Studio Gamberini, che ha assistito le parti civili:
"La condanna degli imputati del procedimento Bio-on da parte del
Tribunale di Bologna corrisponde alle attese dei numerosi
risparmiatori da noi rappresentati nel processo. Il falso in bilancio
per il quale c’è stata condanna si risolve in una condotta
fraudolenta che ha ingannato coloro che avevano confidato nei dati
comunicati dalla società. Si tratta di un danno diffuso e ingente e,
sotto questo profilo, l’approfondita indagine condotta dalla
Procura prima e il gravoso impegno del Tribunale, che ha concluso in
tempi ragionevoli l’accertamento, restituiscono agli investitori e
al mercato la fiducia così gravemente aggredita da quei fatti.
Coinvolte sono state
anche le due società di revisione, Pricewaterhouse Coopers e Ernst
& Young, che avrebbero dovuto svolgere un compito di vigilanza e
garanzia: il dott. Alberto Rosa ( E&Y) ha patteggiato la pena
uscendo anticipatamente dal processo, mentre il dott. Gianni Bendandi
( PWC) è stato condannato con la sentenza odierna.
Alla società Ima,
che era da noi rappresentata, è stata riconosciuta una
provvisionale di un milione di euro rispetto al danno che aveva
riportato dalla vicenda per un investimento motivato dalla falsa
rappresentazione dei dati economici di Bio-On."