Caso Vos Thalassa: è legittima difesa. La Corte di Cassazione annulla la condanna. Casi

Scriminata la condotta di resistenza a pubblico ufficiale da parte del migrante che, soccorso in alto mare, facendo valere il diritto al non respingimento verso un luogo non sicuro, si opponga alla riconsegna allo Stato libico

AGGIORNAMENTO DEL 26 APRILE 2022: DEPOSITATE LE MOTIVAZIONI DDELLA SENTENZA EMESSA DALLA CORTE DI CASSAZIONE




67 migranti a bordo di un piccolo natante in legno, che era in procinto di affondare, venivano soccorsi in area SAR libica dal Vos Thalassa,un rimorchiatore battente bandiera italiana. Dell’operazione venivano informate le autorità italiane (MRCC Roma), che, a loro volta, inoltravano la comunicazione al MRCC libico, il quale ordinava al Vos Thalassa di dirigersi verso le coste nord-africane, onde consentire il trasbordo dei naufraghi sulle proprie motovedette. Senonché, nel corso della notte, uno dei migranti si accorgeva che l’imbarcazione aveva invertito la rotta e stava procedendo in direzione sud, ossia verso le coste libiche. Ne derivava uno stato di grande tensione e concitazione tra i migranti, che si traduceva in condotte minacciose nei confronti di alcuni membri dell’equipaggio, volte a riconvertire la rotta. In seguito a tali condotte interveniva l’MRCC di Roma, su richiesta dell’equipaggio del rimorchiatore, inviando sul posto l’unità navale della Guardia costiera U. Diciottiche, presi a bordo i migranti, li conduceva in Italia.


Con sentenza resa in data 23 maggio 2019, il Giudice dell’udienza preliminare di Trapani, in sede di giudizio abbreviato, riteneva che le condotte ascritte ai due migranti imputati non potessero essere punite, riconoscendo la sussistenza della scriminante della legittima difesa di cui all’art. 52 c.p., sul presupposto che avessero agito per tutelare il proprio diritto a non venire rinviati in Libia, dove sarebbero stati esposti al concreto pericolo di violenze e trattamenti inumani o degradanti.

La Corte d’Appello di Palermo, riformando la sentenza di primo grado, condannava gli imputati per i reati di violenza o minaccia a pubblico ufficiale e di resistenza a pubblico ufficiale aggravati, nonché per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare aggravato.

Il 16 dicembre 2021 la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di secondo grado, stabilendo che "è scriminata la condotta di resistenza a pubblico ufficiale da parte del migrante che, soccorso in alto mare, facendo valere il diritto al non respingimento verso un luogo non sicuro, si opponga alla riconsegna allo Stato libico".




Per approfondimenti sulla vicenda:




I migranti che si oppongono al rimpatrio in Libia non possono invocare la legittima difesa: una decisione che mette in discussione il diritto al non refoulement, Luca Masera su Sistema Penale



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Caso Vos Thalassa: il fatto; la lingua e l’ideologia del giudice di Andrea Natale su Questione Giustizia